Lorenzo Tanzini
Il saggio delinea una storia dell’episcopato a Firenze dal primo XIV alla metà del XV secolo, in particolare nella prospettiva dei rapporti tra vescovo e governo cittadino. L’obiettivo è quello di comprendere l’originalità del caso fiorentino nel quadro della storia dei rapporti tra vescovi e poteri cittadini nell’Italia tardomedievale. Il punto di partenza è offerto dalla legge statutaria che vietava la nomina di fiorentini a vescovi di Firenze; la norma venne disattesa nel pieno Trecento, quando anzi si venne a creare una forte contiguità dei vescovi con il ceto dirigente cittadino: questo fenomeno alquanto contraddittorio consentì un livello molto alto di controllo politico sulla Chiesa, a sua volta foriero di forti conflitti con il papato. La situazione cambiò nel pieno ’400, quando la figura di Sant’Antonino introdusse un profilo di vescovo per certi versi ‘nuovo’, meno ‘politico’ e molto più dedito alla cura spirituale.
The essays aims to outline the history of Florentine bishops between the 14th and the 15th centuries, focusing in particular on the relationship between episcopal power and the government of the republic. The central question is how far Florence can be considered an original case within the history of civic religion in late medieval Italy. During the 14th century a Florentine statute prevented Florentines from being appointed as bishops of the city: nevertheless, most bishops belonged to the municipal elite: but such a contradictory situation allowed Florentine government to build a very effective policy of control over municipal churches. As a consequence, a sharp conflict marked the relations between Florence and the Holy See, in spite of the Guelph tradition. A change in this sense arrived with Bishop Antonino, who introduced a new pattern of episcopal power, less involved in politics and more concerned with religious attitudes.
Lorenzo Tanzini, ricercatore di Storia medievale presso l’Università di Cagliari, è segretario dell’«Archivio storico italiano». Ha pubblicato vari studi di storia dei poteri territoriali, delle istituzioni, delle pratiche giudiziarie e della cultura politica nell’Italia tardomedievale, tra cui: Alle origini della Toscana moderna (Firenze 2007), Ad statutum florentinum (con Daniele Edigati, Pisa 2009), Dai comuni agli stati territoriali (Parma 2010), Il sangue e la fortuna (Firenze 2011). Ha curato volumi miscellanei e atti di convegni tra i quali La Valdambra nel Medioevo (Firenze 2011), Mercatura è arte (con Sergio Tognetti, Roma 2012), Poteri centrali e autonomie nella Toscana medievale e moderna (con Giuliano Pinto, Firenze 2012), La parola utile (con Duilio Caocci, Rita Fresu e Patrizia Serra, Roma 2012).
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