Federigo Melis
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Nato a Firenze il 31 agosto del 1914 da madre romana e padre sardo (un impiegato del demanio militare dell’Aeronautica), e costretto dalle peregrinazioni paterne attraverso i vari uffici dello Stato a passare l’adolescenza tra Caserta, Milano e Roma, frequentò prima il liceo scientifico quindi quello classico, per poi prendere frettolosamente un diploma di ragioneria. Laureatosi a Roma presso la Facoltà di Economia e Commercio in Ragioneria generale e applicata, iniziò fin dal 1939 a tenere seminari di storia della ragioneria. Richiamato nell’esercito dopo il 1940, fu catturato dagli inglesi in Kenya dove trascorse un lungo e duro periodo di prigionia. Ripresa l’attività di assistente volontario nel 1944, Melis si dedicò sino al 1949 alla progettazione e alla realizzazione di un’opera straordinariamente originale (pubblicata nel 1950), volta ad illuminare l’evoluzione della contabilità nella Storia del mondo occidentale, dagli antichi greci sino all’età contemporanea, soffermandosi soprattutto sui secoli XIII-XV, quelli segnati dalla nascita del capitalismo commerciale egemonizzato dai mercanti e banchieri italiani. Nasce allora in Melis l’idea cardine di tutto il suo futuro lavoro di ricerca: il binomio tra genesi ed evoluzione della ragioneria in partita doppia e sviluppo capitalistico e quindi, sul piano della ricerca storica, tra fonti contabili e storia economica dell’età basso medioevale e proto moderna.
Professore incaricato di storia economica a Pisa dal 1949, ordinario della stessa materia dal 1957, poi chiamato a Firenze nel 1963 dove sarà anche Preside nella Facoltà di Economia e Commercio, Melis si dedica con passione incontenibile allo studio, alla valorizzazione e alla divulgazione, nazionale e internazionale, dello straordinario patrimonio documentario prodotto dalle grandi aziende d’affari toscane. Nel 1955 organizza a Prato una grandiosa mostra sull’economia europea nel tardo medioevo, allestita con i documenti contabili e le lettere mercantili provenienti dal monumentale archivio aziendale di Francesco di Marco Datini. L’epopea datiniana e quella di altri mercanti toscani del Tre, del Quattro e del Cinquecento diventano lo strumento per celebrare i progressi dell’economia, e in particolare il pieno dispiegamento delle tecniche commerciali e bancarie nel periodo successivo alla Peste Nera e alla presunta ‘crisi del Trecento’. Prima di Melis nessuno avrebbe potuto pensare di attribuire all’epoca tardo medievale l’invenzione e la diffusione dell’assegno bancario, della girata dei titoli, dello scoperto di conto corrente, nonché della società in accomandita, della discriminazione dei noli marittimi e dell’assicurazione sul modello Lloyd di Londra.
Oltre ad essere un infaticabile ricercatore (secondo la moglie, a partire dal 1953 si era letteralmente «sepolto» nell’archivio del mercante pratese, dove passava quasi 12 ore al giorno), Melis era anche un formidabile organizzatore di cultura scientifica. Nel 1967, circondandosi di colleghi di fama internazionale, con Fernand Braudel come presidente onorario, dà vita all’Istituto di Storia economia «Francesco Datini di Prato’, divenuto, con i suoi congressi e la sua scuola di perfezionamento, un punto di ritrovo fondamentale per gli storici economici dell’Europa preindustriale. Invitato a partecipare a convegni in ogni angolo del Continente, riceve sei lauree honoris causa in altrettante facoltà di lettere (Lovanio 1967, Rennes 1970, Valladolid 1970, Reims 1972, Varsavia 1973, Parigi 1973). Non ancora sessantenne, Melis muore il 26 dicembre 1973.

Opere
Storia della Ragioneria. Contributo alla conoscenza e interpretazione delle fonti più significative della storia economia, Bologna, Zuffi, 1950;
Note di storia della banca pisana nel Trecento, Pisa, Società Storica Pisana, 1955;
Aspetti della vita economica medievale (Studi nell’Archivio Datini di Prato), Siena, Monte dei Paschi di Siena, 1962;
Documenti per la Storia economica dei secoli XIII-XVI, Firenze, Olschki, 1972 (con una nota di paleografia commerciale a cura di E. Cecchi);
Alcuni allievi di Melis, tra il 1984 e il 1991, hanno promosso la pubblicazione di ben sette volumi, editi a Firenze da Le Monnier, contenenti la gran parte delle sue opere sparse (articoli apparsi su riviste e interventi a convegni).

Studi su Federigo Melis
Mario Del Treppo, Federigo Melis, storico, in Studi in memoria di Federigo Melis, 5 voll., Napoli, Giannini, 1978, vol. I, pp. 1-87.