Giovanni Contini
La Resistenza è stata fondamentale nelle vicende politiche e culturali dell’Italia repubblicana. Per questo la sua memoria pubblica è stata più volte utilizzata come esempio, positivo o negativo, da parte dei partiti. In essa alcuni leggevano la prima epifania di un programma democratico e socialmente avanzato, altri al contrario vi trovavano le premesse di un rischio totalitario. Anche la memoria pubblica del giorno della liberazione di Firenze (11 agosto ’44), intrecciata con quella della data della Liberazione d’Italia (25 aprile ’45), ha conosciuto un destino di questo tipo. Il saggio ripercorre quindi la memoria pubblica fiorentina e le manifestazioni (o l’assenza di manifestazioni, o le provocazioni neofasciste) in occasione delle due celebrazioni. E mette in evidenza come, assai presto, la vicenda reale dei giorni della Liberazione si sfocasse, e sempre più nettamente invadessero il campo considerazioni e paralleli con la situazione del presente.
The Resistance is a central social and political event for the Italian Republic. This is why it’s public memory was repeatedly used by the parties as an example, positive or negative. In it, some read the first manifestation of a democratic and socially advanced program; others, to the contrary, read the Resistance as the beginnings of a totalitarian risk. The public memory of the days of the Liberation of Florence (11th August ’44), intertwined with that of the date of the liberation of Italy (April 25, ’45), met a fate like this. The essay then goes over the public memory of Florence and the manifestations (or lack of events, or neo-fascist provocation) during the two celebrations. It highlights how, very soon, the real story of the days of the Liberation was blurred, and more and more clearly the field was invaded by considerations and parallels with the present situation.
Giovanni Contini dirige la sezione Archivi audiovisivi della Soprintendenza Archivistica per la Toscana. È stato visiting professor in varie università e dal
2006 insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze umanistiche dell’Università La Sapienza di Roma. Ha pubblicato volumi e saggi di storia
agraria, storia delle relazioni industriali, storia sociale, storia orale e antropologia storica. Negli ultimi anni si è occupato di storia della memoria, con particolare riferimento alla memoria dei massacri di civili nel corso della seconda guerra mondiale. Dirige la collana «Storia e Memoria» e rappresenta l’Italia nel Comitato per la Tradizione orale del Consiglio internazionale degli archivi. Tra le monografie: Memoria e storia: le officine Galileo nel racconto degli operai, dei tecnici, dei manager 1944-1959 (Milano 1985); (con A. Martini) Verba manent. L’uso delle fonti orali per la storia contemporanea (Roma 1993); La memoria divisa (Milano 1997); Aristocrazia contadina: sulla complessità della societa mezzadrile: fattoria, famiglie, individui (Pistoia 2007).
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