Un’associazione di patronato a Firenze: la “Famiglia del volontario trentino”
«Annali di Storia di Firenze», I (2006), pp. 121-135.

L’articolo approfondisce la vicenda della Famiglia del Volontario Trentino, un’associazione di patronato nata a Firenze nell’autunno del 1915 con lo scopo di aiutare moralmente e materialmente quei trentini che, fuggiti dalla loro terra, allora territorio austriaco, si arruolarono come volontari nell’esercito italiano durante il primo conflitto mondiale. La scelta del capoluogo toscano testimonia il forte legame esistente tra le terre irredente e quella che allora veniva chiamata “L’Atene d’Italia”, la città che, con la sua storia, meglio incarnava quell’Italia idealizzata così diffusa tra gli irredentisti. La Famiglia del Volontario Trentino è gestita unicamente da donne e rappresenta un caso assolutamente particolare: in altre associazioni analoghe, infatti, sebbene le donne organizzino e gestiscano quasi ogni attività non arrivano mai a cariche di rilievo (fino al 1919 le donne non hanno personalità giuridica). Gruppi di delegate si costituiranno in ben 25 città e nel luglio del 1918 riusciranno anche ad aprire, vicino a Forte dei Marmi, una casa di cura per i volontari feriti.


A charitable institution in Florence: the Famiglia del Volontario Trentino

The article is an in-depth analysis of the Famiglia del Volontario Trentino, which was a charitable organisation born in Florence in the autumn of 1915. Its aim was to give moral and material aid to those Trentini which had left their own lands (Austrian territory at the time) and enrolled in the Italian Army as volunteers during the First World War. The choice of this Tuscan city is proof of the strong links between the irredentist lands and what at the time was known as the "Athens of Italy". A city, that with its history, was the embodiment of that idealised image of Italy so widely diffused amongst the irredentists. The Famiglia del Volontariato Trentino was run by women only, and is a unique example: for although women also organised and ran other similar charities, they never had positions of authority (up until 1919 women did not have the right of legal entity). Groups of delegates formed in 25 different cities. In July of 1918 they even managed to open a clinic for wounded volunteers near Forte dei Marmi.


Alessio Quercioli si è laureato presso l’Università di Firenze con una tesi sui volontari trentini nell’esercito italiano durante il primo conflitto mondiale. Attualmente è dottorando presso l’Università di Verona. La sua ricerca intende approfondire la vicenda degli studenti provenienti dal Trentino e dal litorale adriatico iscritti nelle università del Regno d’Italia tra l’unità e la prima guerra mondiale.


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