Nasce a Firenze il 4 marzo 1418 da Domenico di Deo e Taddea di Milano Salvini. Il padre, orafo per tradizione familiare, apparteneva alla classe politica fiorentina ed era stato ambasciatore alla corte papale.
Iscritto all’arte della seta nel 1440 e poi a quella della lana, vocato al viaggio -che con la Cronica lo renderà famoso- fu a Roma, ospite nel Banco e in casa Medici, durante la presa di Niccolò Fortebraccio (1433-34), visitò Venezia intorno al 1440 e Milano nel 1448. Legato ai Medici e particolarmente al Magnifico il Dei fece esperienza anche dell’amministrazione della guerra (come si evince dai lunghi elenchi di condottieri presenti nella cronaca) e già alla soglia dei 30 anni poteva vantare esperienze di viaggio, nonché relazioni personali e politiche.
Se è incerta l’attività di informatore politico che gli fu attribuita dalla storiografia di impianto romantico, è indubbia invece la dimensione solitaria del personaggio privo di stretti legami familiari, al di fuori dalle strategie matrimoniali e fin da piccolo distaccato dai fratelli.
Nel 1452 fu Commissario alla Castellina e a Rincine per respingere Alfonso di Aragona e i senesi suoi alleati che avevano invaso il territorio di Firenze (ostilità conclusesi nel 1454 con la pace di Lodi). L’abilità diplomatica rivelata nell’occasione lo portò a rivestìre varie cariche pubbliche e il consolato dell’Arte di Por S. Maria.
Nel 1458, prese parte con Girolamo Machiavelli alla reazione contro il colpo di stato organizzato da Luca Pitti. C’è poca chiarezza intorno alla sua posizione in questo scontro e alla fuga che seguì la sconfitta. Comunque da lì in avanti fu segnato da un senso di malessere, solitudine e precarieta economica e sociale.
All’origine dei viaggi intrapresi dal 1460 attraverso il Mediterraneo fino alla corte di Maometto vi furono forse precisi piani mercantili e politico diplomatici: accanto alla continua espansione ottomana cresceva l’inimicizia tra Firenze e Venezia. L’ interesse di Maometto II per la comunità fiorentina e il servizio che il Dei prestò per l’ appaltatore veneziano Girolamo Micheli dal 1462 al 1464, ne accrebbero l’ importanza. Sempre sostenuto dai Medici egli divenne ambasciatore del Sultano: tornò in Italia nel 1467 con doni e animali esotici per il Magnifico (ancora oggi si può ammirare la giraffa immortalata dal Vasari in una delle sale di Palazzo Vecchio). Soddisfatti del lavoro svolto i Medici lo inviarono in Francia per una missione esplorativa. Tornato nel 1471 da Parigi (città che a suo parere non reggeva il paragone con quelle italiane) ottenne la conduzione della galea della guardia di Pisa. Nel 1473 elaborò la Cronica.
Ancora a Milano come segretario e poi in giro per l’Europa su commissione dei suoi protettori, rientrò a Firenze in corrispondenza della congiura di aprile in cui perse la vita Giuliano dei Medici fratello del Magnifico. Al servizio di Ugo di San Severino nell’ amministrazione militare della guerra che ne seguì, nel 1480, sedato il conflitto e sciolto dall’impegno, il Dei fu attratto a Milano dalla corte di Ludovico il Moro. Da qui si sviluppò fino all’apice la sua carriera di informatore politico che gli valse la fama di “tromba della verità”. Ebbe corrispondenti del calibro dei Gonzaga, degli Este, dei Bentivoglio.
Abituato alla vita della corte che pure gli procurava problemi finanziari il Dei non tornò a Firenze ma, tra il 1487 e il 1489 si spostò tra Bologna e Ferrara. Rientrato a Firenze ormai vecchio e stanco, ancora all’eta di 73 anni fu richiesto per un servizio presso i Bentivoglio a Bologna. Morì a Firenze il 28 agosto 1492 dove fu sepolto nella chiesa di s.Spirito nella cappella Dei. (Resta effigiato dal Ghiralandaio dietro l’altare maggiore di S.Maria Novella insieme ai Tornabuoni e altri eminenti fiorentini). Tappe del suo viaggio elencate nella Cronaca sono la Turchia, il Mar Nero, i Balcani, la Grecia, la Bosnia, la Dalmazia e l’Africa (Tunisi Cartagine Timbuctu). La Cronaca offre anche descrizioni urbanistiche di Firenze nel 1472, elenchi di famiglie notevoli, notizie storiche.
Del Dei restano inoltre due memorie storiche, molte lettere (cui è affidata la memoria della sua realtà familiare e relazionale), un frammento di storia fiorentina e altri scritti minori.
Opere
Benedetto Dei. La cronica dall’anno 1400 all’anno 1500, a cura di R. Barducci, Firenze, Papafava, 1984.
Studi su Benedetto Dei
R. Barducci (a cura di), voce Dei, Benedetto in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana;
G. Degli Azzi, Un frammento inedito della Cronaca di Benedetto Dei, «Archivio Storico Italiano», CX (1952), I, n. 398, p. 99-113;
C. Mazzi, Le carte di Benedetto Dei nella Medicea Laurenziana, «Rivista delle Biblioteche e degli Archivi», XXV (1914).