Ildefonso di San Luigi
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Nato a Firenze nel 1724, ebbe il nome di battesimo di Giulio Gaspare Maria Frediani. Seguendo una precocissima vocazione religiosa entrò nell’ordine dei Carmelitani scalzi, del quale pronunciò i voti solenni nel 1740, assumendo il nome di padre Ildefonso di San Luigi Gonzaga. Inviato nel convento di Siena per condurre gli studi teologici, vi diventò insegnante di filosofia e discipline teologiche già nel 1748. Trascorse quindi tutta la vita nei vari conventi toscani, assumendo più volte incarichi di amministrazione della provincia Toscana dell’ordine, fino alla morte che lo colse a Firenze nel 1792. Trovandosi nel 1763 priore del convento di S. Paolino di Firenze venne a contatto con la monaca Teresa Margherita Redi: della futura santa carmelitana fu per molti anni guida spirituale, instaurando con essa un rapporto di grande intensità mistica. Nel 1789 fu scelto per presiedere il capitolo dell’ordine carmelitano convocato dal granduca Pietro Leopoldo. La sua attività propriamente religiosa si accompagnò a vasti interessi eruditi: membro di varie accademie toscane, Ildefonso fu dal 1784 collaboratore del Vocabolario della Crusca. Tra le numerose opere di agiografia e storia sacra, pubblicò nel 1782 un ponderoso volume con la raccolta degli atti dei sinodi della Chiesa fiorentina dal 1327 al 1732. 
La sua opera principale, alla quale la ricerca storica su Firenze ha legato tradizionalmente il suo nome, è tuttavia la monumentale raccolta delle Delizie degli eruditi toscani, pubblicata in venticinque volumi a Firenze tra il 1770 e il 1789. Si tratta fondamentalmente dell’edizione di alcune cronache e opere volgari fiorentine e senesi del XIV, XV e XVI secolo, corredate tuttavia da imponenti apparati di note storiche, biografiche e genealogiche, per le quali l’Ildefonso mise in opera una vastissima conoscenza di documentazione inedita raccolta in archivi e biblioteche. Sebbene quindi alcuni testi delle Delizie abbiano avuto nei due secoli successivi edizioni più accurate e moderne, la mole documentaria annessa rende ancor oggi l’opera dell’Ildefonso un testo di consultazione classico e per certi versi imprescindibile per la storia di Firenze dal Tre al Cinquecento.

Opere
Etruria sacra, triplici monumentorum codice canonico, liturgico, diplomatico per singulas dioceses distributa, I, Firenze, 1782;
Delizie degli eruditi toscani, tomi I-XXV, Firenze, Cambiagi, 1770-1789.

Studi su Ildefonso di San Luigi
G.G. Fagioli Vercellone,voce San Luigi Gonzaga, Ildefonso di in Dizionario biografico degli italiani, LXII, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 2004, pp. 233-236.