Nacque il 2 novembre 1898 a Trento, da una famiglia originaria di Albona in Istria. Trascorse l’infanzia tra il Trentino e l’Istria, respirando le diverse tradizioni etniche e culturali italiane, tedesche e slave. con l’ambiente mitteleuropeo italo-tedesco-slavo. Dopo aver iniziato la sua formazione a Trento, nel 1917 venne arruolato nell’esercito austroungarico, sotto il quale combattè in Romania, riuscendo comunque a concludere nel 1918 gli studi ginnasiali a Vienna. Tornato nella Trento redenta dopo la fine della guerra, nel gennaio 1919 si trasferì a Firenze e si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell’Istituto di studi superiori. Fondamentale a Firenze fu l’incontro con Gaetano Salvemini, che rappresentò con Volpe uno dei grandi maestri per il Sestan studioso del Medioevo. Nel 1923 giunse quindi alla laurea discutendo sotto la guida di Salvemini una tesi su “Le origini del podestà forestiero nei comuni toscani”, dalla quale avrebbe tratto uno dei suo primi saggi pubblicati. Conclusi gli studi universitari lavorò inizialmente come insegnante supplente e curò la redazione di alcuni manuali scolastici di storia orientale e greca. Nel ’24 iniziò però la collaborazione all’Archivio Storico Italiano, diretto allora da Niccolò Rodolico, recensendo la versione tedesca del celebre volume di W. Sombart sul Capitalismo moderno. Proseguì negli anni successivi l’attività di insegnante nelle scuole superiori, finchè nel 1929 venne chiamato da Federico Chabod, del quale era stato compagno nell’Università, a collaborare all’Enciclopedia Italiana. Dopo un breve periodo di insegnamento scolastico a Napoli, divenne nel 1931 segretario della Reale Accademia d’Italia. Nel 1936 diventò provveditore agli studi di Siena, incarico che mantenne fino al 1939, quando fu comandato presso la Giunta Centrale per gli Studi Storici, presieduta da Gioacchino Volpe, con l’incarico di redattore della Rivista Storica Italiana. La sua carriera accademica iniziò nel 1948, con la partecipazione al concorso a cattedre insieme a O. Bertolini e G. Pepe; pur essendo il più dotato dei tre, Sestan ottenne la designazione meno prestigiosa, assumendo la cattedra di storia medievale e moderna all’Università di Cagliari. Da Cagliari passò nel 1950 alla Cattedra di storia della Scuola Normale Superiore di Pisa, e l’anno dopo alla Facoltà di Lettere del medesimo Ateneo, dove ricoprì l’insegnamento di storia moderna lasciato da Delio Cantimori. Nel 1954 fu infine chiamato a insegnare storia medievale a Firenze – dove si era trasferito già da alcuni anni – in sostituzione dell’anziano Nicolaj Ottokar. A Firenze assunse anche per alcuni anni la direzione del Dipartimento di Storia, e fu preside della facoltà di Lettere durante i difficili anni della contestazione studentesca.
Nel 1969, dopo la morte di Rodolico, divenne Presidente della Deputazione e direttore dell’Archivio Storico Italiano, incarico che manterrà fino al 1985.
Morì a Firenze il 19 gennaio 1986.
La sua opera spazia su ambiti straordinariamente vasti, sia sul piano geografico che su quello cronologico; di questa eccezionale ricchezza di interessi si rammaricò lui stesso, ritenendo di aver disperso le proprie forze in tematiche troppo diverse per delineare una vera e propria scuola storiografica. In realtà tutti i suoi studi, segnatamente quelli di storia comunale, si caratterizzano per la capacità di fondere l’attenzione per l’analisi dei documenti con l’interpretazione entro prospettive storiche di ampio respiro, facendo così di Sestan uno dei maggiori storici italiani del XX secolo.
Opere
Gli studi di E. Sestan costituiscono una massa imponente, costituita quasi esclusivamente di saggi comparsi su riviste e opere collettive. L’importanza del suo magistero storiografico ha tuttavia fatto sì che anche gran parte di quei saggi, che l’autore stesso non aveva raccolto in volume, abbiano trovato dopo la sua morte una seconda edizione in raccolte a cura degli allievi. Si riportano quindi con questa avvertenza tutti i volumi pubblicati a nome di Sestan:
L’avanzata turca nel Mediterraneo dopo il 1453 e la reazione europea, Roma, Istituto nazionale per le relazioni con l’estero, 1940;
La costituente di Francoforte (1848-49), Firenze, Sansoni, 1946 (nuova ed. Roma, Istituto Storico Italiano per l’età moderna e contemporanea, 1986);
Venezia Giulia. Lineamenti di una storia etnica e culturale, Roma, Edizioni Italiane, 1947;
Europa settecentesca e altri saggi, Milano-Napoli, Ricciardi, 1951;
Stato e nazione nell’Alto Medioevo. Ricerche sulle origini nazionali in Francia, Italia, Germania, Napoli, ESI, 1952;
Italia medievale, Napoli, ESI, 1966;
La Firenze di Viesseux e Capponi, Firenze, Olschki, 1986;
F. Cardini (a cura di), Scritti vari, vol. I, Alto Medioevo, Firenze, Le Lettere, 1988;
M. Berengo (a cura di), Scritti vari, vol. II, Italia comunale e signorile, Firenze, Le Lettere, 1989;
G. Pinto (a cura di), Scritti vari, vol. III, Storiografia dell’Otto e Novecento, Firenze, Le Lettere, 1991;
R. Vivarelli (a cura di), Scritti vari, vol. IV, L’età contemporanea, Firenze, Le Lettere, 1999.
Studi su Ernesto Sestan
G. Cherubini, G. Turi (a cura di), E. Sestan, Memorie di un uomo senza qualità, Firenze, Le Lettere, 1997 (autobiografia fino al 1956, scritta tra il 1967 e il 1981; alle pp. XII-XIII dell’introduzione si riporta anche una bibliografia dei numerosi saggi su Sestan apparsi dopo la sua morte);
G. Cherubini (a cura di), Bibliografia degli scritti di Ernesto Sestan, Firenze, “Seminario di storia medievale Gaetano Salvemini” – Le Monnier, 1973;
G. Cherubini, Ernesto Sestan, «Archivio Storico Italiano», CXLIII (1985), pp. 521-563;
A. Ara, U. Corsini (a cura di), Ernesto Sestan, Giornata in ricordo di Ernesto Sestan (Trento, 8-9 novembre 1990), Trento, Società di studi trentini di scienze storiche, 1992;
E. Cristiani e G. Pinto (a cura di), Ernesto Sestan. 1898-1998, Atti delle giornate di studio nel centenario della nascita (Firenze, 13-14 novembre 1998), Firenze, Olschki, 2000;
Testi e materiali su Sestan si trovano anche nella pagina Web aperta dal Dipartimento fiorentino in occasione delle giornate di studio sopra citate [07/10]:
http://www.storia.unifi.it/_PIM/sestan/ .