Francesco Salvestrini
Il contributo propone una nuova chiave di lettura del contributo del monachesimo toscano al delinearsi della coscienza religiosa fiorentina durante la seconda metà del secolo XI, quando la città fu protagonista nel movimento riformatore.
Il ruolo svolto dai regolari è analizzato in riferimento ai seguaci di Giovanni Gualberto, i vallombrosani, e in particolare alla celebre prova del fuoco di Settimo (1068), che i monaci vollero per provare l’accusa di simonia contro il vescovo di Firenze Pietro Mezzabarba. Questo evento non viene ricondotto, come è stato fatto finora in sede storiografica, alla tradizione delle ordalie, bensì ad una più diretta e originale ispirazione biblica, soprattutto al libro di Daniele;
l’episodio portò rapidamente alla deposizione del presule e destò un’eco impressionante ben al di fuori della realtà locale, come dimostrano le relazioni dei religiosi toscani coi principali esponenti della pataria lombarda.
The essay offers a new interpretation of the contribution Tuscan monasticism made to the emerging Florentine religious consciousness during the second half of the 11th century, when the city achieved a leading role in the reform of the Church. The paper emphasizes the action of the most dynamic religious, the Benedictine Vallumbrosan followers of Giovanni Gualberto. Special attention is paid to the trial by fire which took place at the abbey of Settimo (near Florence) in 1068, proof the monks wanted to demonstrate the charge of simony against the bishop Pietro Mezzabarba. The event is not connected, as historiography has tended to do, with the tradition of ordeals. It is explained by a direct and original reference to the Scripture, especially the Book of Daniel. Its immediate consequence was the deposition of the bishop, and it caused an impressive echo even well outside the region, as demonstrated by the relations Tuscan monks established with the Lombard Pataria.
Francesco Salvestrini insegna Storia medievale presso l’Università di Firenze. Già direttore della Fondazione Centro Studi sulla Civiltà del Tardo Medioevo in San Miniato, fa parte del comitato scientifico di varie istituzioni culturali e riviste. Le sue ricerche riguardano la storia delle istituzioni ecclesiastiche, in particolare del monachesimo vallombrosano e cistercense, gli statuti municipali, l’erudizione e la storiografia sulla Toscana medievale e protomoderna, la storia dell’Italia comunale. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Libera città su fiume regale. Firenze e l’Arno dall’Antichità al Quattrocento (Firenze 2005); Disciplina caritatis. Il monachesimo vallombrosano tra medioevo e prima età moderna (Roma 2008); I Vallombrosani in Liguria (Roma 2010); I Vallombrosani in Lombardia (XI-XVIII secolo) (Milano-Lecco 2011).
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